Fu eretto il 20 settembre 1926 su iniziativa della Sezione bersaglieri di Mantova presieduta dal colonnello Cesare Montani.   

L’opera, in bronzo, fu commissionata allo scultore torinese Giorgio Ceragioli; da ricordare che una copia è conservata al Museo Nazionale Del Risorgimento di Torino.

Esso è situato di fronte alla Villa Giraffa di fianco al Ponte della Gloria. Durante la seconda guerra mondiale per motivi di sicurezza fu rimosso ed il 12 settembre 1944 trasportato nella cascina dell’agricoltore Giovanni Pini, questo lo salvò dai bombardamenti alleati in corso che comunque danneggiarono il basamento della statua e distrussero completamente il ponte.

Il restauro fu a cura dello scultore mantovano Alberto Seguri, mentre la ringhiera è opera dei goitesi Giovanni Buttarelli e Cesare Scardeoni.  

8 APRILE 1848

Nell’ambito della 1°guerra d’indipendenza un’importante battaglia fu combattuta a Goito nel giorno 8 aprile 1848. Il generale Radetzkj aveva sgomberato la riva destra del fiume Mincio lasciando solamente un distaccamento per difendere e distruggere il ponte. Proprio in quel giorno avvenne il primo scontro tra le truppe austriache e il corpo dei bersaglieri, guidati dal colonnello Alessandro Lamarmora, che in quel occasione ebbero il primo battesimo del fuoco. Nella cruenta battaglia, in cui l’ufficiale fu ferito seriamente, gli austriaci cercarono di resistere ma dopo quattro ore di combattimento furono costretti ad oltrepassare il Mincio, facendo prima saltare un’arcata del ponte. I bersaglieri si lanciarono all’assalto con foga ed impeto conquistando i pezzi nemici ed avendo ragione della Brigata Wohlgemuth.

Alla fine della contesa si contarono circa 120 caduti tra gli austriaci e 47 tra morti e feriti nei Piemontesi.
Il ponte fu subito restaurato con tavole e così l’esercito piemontese potè stabilirsi sulla sponda sinistra. Re Carlo Alberto rimase ospite della canonica per qualche tempo prima di proseguire la campagna risorgimentale.

Esattamente il 18 giugno 1836 il Re di Sardegna, Carlo Alberto, cedette alle insistenze di un Maggiore della sua guardia, acconsentendo in via sperimentale alla formazione a Torino di un piccolo corpo speciale di due compagnie adatto alla guerra semplice, alle incursioni, all’avanscoperta.

I BERSAGLIERI furono fondati dal Colonnello Alessandro Lamarmora.