APPUNTI STORICI

Dai numerosi fondi archivistici relativi ai vari secoli passati emerge come il mercato di Goito sia stata una manifestazione commerciale istituita diversi secoli fa. Alcune testimonianze scritte, importanti e significative, rinvenute finora, documentano l’importanza del “castello” di Goito che ospitava tale mercato settimanale.
Alcuni esempi:
Il 10 ottobre 1583 li huomini di Goito, dopo un rovinoso periodo con pessimi raccolti e distruzioni dovute a tempeste già molti anni seguiti, supplicano il duca Guglielmo Gonzaga di concedere loro la facoltà di tenere un mercato settimanale per risollevare le precarie condizioni economiche del territorio goitese:
Serenissimo Signore
Li huomini del povero Comune di Goito fidelissimi Vassalli di Sua Altezza Serenissima, conoscendosi che da un tempo in qua vano di male in pegio sì per essere il luogo magro e sassoso com’ancho per i pessimi raccolti e tempeste già molti anni seguiti, hano concluso che vedendosi schivar dalla sua ultima ruina, gli bisogneria che facessero qualche trafficho. Per tanto gli huomini Consiglieri d’esso Luogo con ogni humiltà fano riccorso all’Altezza Vostra Serenissima  pregandola che voglia per sua solita bontà restar servita di concedergli ch’un giorno di ogni settimana si possa far un mercato in esso Luogo sì come fano quelli di Sancto Benedecto, Raggiolo et di altri simili Luoghi del suo Dominio affine che essi huomini e figlioli possino ingegnarsi et con luoro industria mantenere le loro magre facultadi et acquistarsi il vivere et ripararsi da la luoro principiata ruina; Che ciò ottenendo come sperano oltra che il Luogo (…) novissima gran riputatione essi lo riconoscerano in gran gratia (…) alla quale nostro Signore gli dia ogni felicità.
In calce al documento la concessione del Duca: Fiat in die veneris pro omnibus mercimoniis exceptis bladis (Si faccia di venerdì per qualsiasi merce eccetto le granaglie).
(Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, b. 3374, R. XXI, 4)
Segue poi il “Decreto” del duca Guglielmo Gonzaga il 10 dicembre dello stesso anno, scritto a Goito, nella sua residenza, la Rocca, col quale concede che Commune et Homines hoppidi huius nostri, facere semel in singula quaque hebdomada emporium, ossia che “il Comune e gli Uomini di questa nostra fortezza” di Goito possano fare una volta a settimana il mercato, come avveniva nelle altre terre del ducato gonzaghesco.  E concede che possano, nel giorno di venerdì di ogni settimana fare il mercato di quelle merci, che normalmente si vendevano negli altri mercati mantovani, rispettando le regole vigenti.
(Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, libro decreti, busta 49).
Una “Grida” seicentesca del duca Carlo II Gonzaga-Nevers reca la data del 3 settembre 1657 ed è scritta nell’italiano del tempo:
Havendo Sua Altezza Serenissima confirmato à gli Huomini et Communità di Goito li suoi Privileggi à quella altre volte concessi da gli Antecessori della          medem’Altezza, in vigore de’ quali fra l’altre conditioni gli vien permesso il poter fare in detta Terra, et in ciascun giorno di Venerdì di cadauna Settimana il Mercato, conforme anco è sempre stato solito nanti la passata Guerra; Et desiderando detto Commune, che si continui detto Mercato à sollievo et beneficio de gli Habitanti in detta Terra; Perciò l’Illustrissimo Maestrato    Ducale di Mantova con la presente publica Grida, inherendo alla confirmatione de’ soddetti Privileggi, fa intendere à qualunque persona, che vorrà andare al Mercato sodetto il detto giorno di Venerdì di ciascuna Settimana, possa liberamente andarvi et portarvi robbe mangiative da vendersi, a’ quali sarà data facoltà et libertà di contrattarle nel modo et forma solita pratticarsi sopra gli altri Mercati delle Terre di questo Stato et in tutto et per tutto conforme la dispositione de’ sodetti Privileggi et non altrimente, nè in altro modo
(Archivio di Stato di Mantova, Gridario mantovano D’Arco, busta 13, f. 129)
Nel documento si conferma agli “Uomini e alla Comunità di Goito” il permesso, à sollievo et beneficio de gli Habitanti in detta Terra, conforme anco è sempre stato solito nanti la passata Guerra di tenere il Mercato a Goito in ciascun giorno di Venerdì di cadauna Settimana.  Così, come nel tempo precedente la guerra (il riferimento potrebbe essere alla guerra di successione di Mantova e del Monferrato fra il 1628 e il 1631) è concessa la possibilità di vendere e comprare le “robbe mangiative”, cioè i generi alimentari dell’epoca, e anche la possibilità della contrattazione della vendita in base alla consuetudine del tempo (spesso si ricorreva al baratto tra venditore e acquirente) e degli altri mercati locali.
Ecco un’altra “Grida”, datata 30 aprile 1714, primi anni della dominazione asburgica nel Mantovano dopo la caduta definitiva dei Gonzaga nel 1707, in seguito alla quale è decretato che il giorno di mercato sarà il sabato:
 Avendo la Comunità et Uomini di Goito riportato dall’Amministrazione Arciducale di Mantova rescritto in data delli 30 Marzo 1713 di dovere Noi provedere sopra l’esposto da detta Comunità et Uomini, acciochè sii reintrodotto nel luogo medesimo di Goito il Mercato de’ Bestiami, che era stato rimesso nell’Anno 1700; Che però il Presidente e Maestrato Arciducale inerendo à detto Rescritto fà intendere a qualunque Persona sì Terriera, come Forastiera che in avvenire vorrà condurre Animali Bovini, Cavallini, Mullini, Asinini et altre cose, che sono permesse di vendersi nelli Mercati di questo Stato, lo potrà liberamente fare nel giorno di Sabbato di cadauna Settimana, che resta deputato per commodo ancora del Mercato di questa Città nel modo e forma che è stato praticato altre volte: osservando però gl’Ordini in tal proposito emanati.
(Archivio di Stato di Mantova, Gridario Bastia, b. 6, f.166)
Nel documento è spiegata la sospensione del mercato goitese dal 1700 e la ripresa nel 1714 a causa degli eventi bellici (la guerra di successione spagnola) che sconvolsero il Mantovano.
Compare la nuova qualifica di “Mercato de’ Bestiami” e si esemplifica specificandone la tipologia: buoi, cavalli, muli, asini, con l’aggiunta di “et altre cose” per indicare gli altri generi soliti a presenziare sui mercati. È l’indicazione di un salto di qualità del mercato di Goito, che passa dal genere di normale mercato di prodotti alimentari a quello di mercato specializzato nella contrattazione degli animali. Compare lo spostamento di data del giorno di mercato: non più il venerdì, come nei secoli precedenti, ma il sabato.
A fine Settecento  con una “Grida” del 15 dicembre 1790 si permette alla Comunità di Goito l’istituzione di un settimanale Mercato di Bestiami e si conferma ancora “il giorno di Sabato di ogni settimana, nel quale tenere in Goito siffatto nuovo Mercato” a cui si aggiunge una clausola di equità fiscale e cioè la restituzione del Dazio già pagato per le Bestie, che ritornassero dal Mercato invendute, indice questo della tassazione a cui erano sottoposti i prodotti in vendita sul mercato, almeno per il bestiame.
 (Archivio di Stato di Mantova, Gridario Bastia, foglio 130)
Citazioni del “mercato goitese” sono sulla pubblicazione di Melchiorre Gioia “Statistica del Dipartimento del Mincio”, Milano 1838, alle pagg. 250 e 253: compare ancora la presenza per Goito del mercato settimanale nel giorno di sabato, ma con questa annotazione: il mercato di Goito è decaduto, dachè ne è stato stabilito uno a Valeggio nell’Adige. Inoltre è fatta menzione di due piccole fiere goitesi, della durata di un giorno ciascuna, nelle date del 29 giugno (Sagra di S. Pietro) e 4 ottobre (Sagra d’ autunno).
Un Avviso pubblico della Giunta municipale di Goito, datato 20 Aprile 1860, comunica il ripristino del mercato settimanale:
La Giunta Municipale di Goito
 Nella tutela degl’interessi e del progresso del proprio paese, ha stabilito di riordinare il proprio settimanale MERCATO per il quale si attueranno le più facili condizioni.
A viemeglio sortir l’intento  nella gran piazza CAVALLERIZZA, si è disposta l’area per locarvi il BESTIAME, e già vi sono in corso le opere di comodo e di abbellimento.
La Giunta municipale nell’invitare i Signori Commercianti e possidenti a concorrere colle loro derrate e col loro bestiame a questo antico Mercato, garantisce, salvo i diritti finanziari, della propria protezione.
La giornata del represtinamento del concorso del bestiame resta fissata nel Sabato 28 corrente Aprile e così progredirà in tutti i sabati non festivi.
Il sindaco R. Cocastelli.
La Giunta: G. Solferini, Giuseppe Fumagalli, Giuseppe Ugolotti
(Archivio comunale di Goito)
Interessante il regolamento che venne emanato in quell’anno dal Comune sulle norme da tenersi dai mercivendoli, fruttivendoli e pollaiuoli:
1 Nei mesi d’inverno ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo il Mercato si apre (cioè principiano le trattazioni in dettaglio) alle 8 del mattino.
2 Nei mesi d’estate cioè aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre il Mercato si apre alle ore 7.
3 Prima delle dette ore nessuno potrà vendere e comprare nel luogo del Mercato o fuori di esso, specialmente alle porte d’ingresso del Paese ove taluno va di solito ad acquistare ed incettare i generi prima che arrivino sulla piazza per averli a minor prezzo e venderli a maggiore.
4 Prima dell’ora della vendita i commestibili dovranno subire la visita del Delegato di Sanità, che si porterà nel luogo ad ispezionarli. I generi trovati malsani e fracidi saranno gettati nel fiume senza risarcimento del danno che ne potesse derivare al venditore: anzi i contravventori morosi saranno multati a senso dei regolamenti.
5 La chiusura delle minute vendite si farà alle ore 10 d’estate, ed alle ore 11 d’inverno.
6 I contravventori agli ordini suesposti verranno puniti a tenore delle vigenti discipline.
La Guardia Nazionale, i Reali Carabinieri e i Cursori Comunali sono incaricati d’invigilare all’osservanza del presente Avviso e di procedere contro i contravventori.
(Archivio comunale di Goito)
Il 31 maggio 1864 la Prefettura di Brescia (dal 1859 al 1866 Goito destra Mincio appartiene alla provincia di Brescia) con una circolare ordina alle Giunte municipali dei Comuni ove tiensi mercato di compilare un quadro in cui sarà indicato il prezzo medio annuale di ciascuna derrata nei dieci anni precedenti a quello in corso e la media del decennio medesimo secondo il sistema antico vigente nel Comune.
La circolare riporta la risposta manoscritta del Sindaco di Goito relativa la mercato:
A Goito si tiene un mercato di nome, che in sostanza non è che un convegno popolare in ogni sabato. I generi che vi vengono spacciati sono frutti e verdura; e se qualche contratto si fa con i cereali o serici è cosa affatto inconcludente e privata, per cui né esistono né hanno mai esistito le mercuriali d’ufficio.
(Archivio comunale di Goito)
La relazione economica sullo stato delle attività produttive del Comune di Goito contenuta nell’Estratto Verbale di Deliberazione del 25 Marzo 1937 contiene un interessante prospetto delle attività commerciali collegate al Mercato settimanale e alla Fiera del bestiame che si teneva annualmente nel capoluogo e nella frazione di Cerlongo.
 (Archivio comunale di Goito).
                                                                                             Giuliano Mondini
                                                                                              Fede Messedaglia