L’analisi dei dati statistici comunali relativi alla popolazione, al patrimonio abitativo, all’attività economica è stata svolta utilizzando e rielaborando i dati dei Censimenti ISTAT.

I dati sulla popolazione sono stati inoltre integrati dai dati dell’Ufficio Anagrafe del Comune in riferimento ai residenti e al saldo naturale e migratorio per gli anni tra il 1981 il 1995.

L’analisi e la elaborazione dei dati dei Censimenti ha permesso di valutare una serie di informazioni relativamente a due temi fondamentali:

  • caratteristiche della popolazione e delle abitazioni (fonti: Censimento generale della popolazione e delle abitazioni per gli anni 1961-1971-1981-1991; Ufficio Anagrafe del Comune per il periodo 1981-1995);
  • caratteristiche delle imprese e delle unità locali (fonte: Censimento generale dell’industria e dei servizi per gli anni 1961-1971-1981-1991).

La Città di Goito è situata principalmente sulla sponda destra del fiume Mincio e si presenta come una graziosa cittadina moderna.

Il suo territorio situato ad un’altitudine di mt. 33 s.l.m., ha una superficie di Kmq. 78,82 con un perimetro di 50 chilometri circa.

La popolazione del Comune, che comprende le frazioni di Cerlongo, Solarolo, Vasto, S. Lorenzo, Sacca, Maglio, Marsiletti, Torre, Calliera e Massimbona si aggira sui 9927 abitanti (maschi 4852, femmine 5075 con una densità di 125,9 abitanti per Kmq (data del rilevamento 1 Gennaio 2006).

La densità si mantiene sostanzialmente costante nell’intervallo ’61 – ’91 (+ 1,73%); la stessa tendenza si registra nei Comuni contermini, ad esclusione dei comuni di Ceresara e di Rodigo, non direttamente collegati con la SS. 236 Goitese, il principale asse di comunicazione, i quali registrano una diminuzione della densità, rispettivamente del 22,89% e del 9,30%. Risulta interessata da un andamento negativo anche Mantova (- 14,87%).

La lettura dei dati demografici nell’arco temporale ’61 – ’91 evidenzia, per il comune di Goito, una dinamica demografica pressoché stabile: da 9.006 abitanti nel 1961 a 9.189 nel 1991 (+ 1,36%). Si registra una dinamica negativa tra il ’61 e il ’71 (- 1,53%) mentre dal ’71 la popolazione risulta in aumento, con un incremento percentuale più consistente nell’intervallo ’71 – ’81 (+ 2,18%).

I dati relativi al movimento naturale (nati e morti) e al movimento migratorio (immigrati ed emigrati), componenti che determinano le variazioni strutturali della popolazione, evidenziano un calo delle nascite nel periodo 1981 – 1995 del 13%, e un saldo naturale negativo in quasi tutti gli anni considerati. Il saldo migratorio quasi sempre positivo è la componente sostanziale della crescita demografica.

Dal 1971 al 1991 Goito registra un aumento delle famiglie del 30% circa (da 2.102 nel ’61 a 3.013 nel ’91).

Da una lettura incrociata dei dati relativi al numero di famiglie e al numero di componenti emerge che l’aumento significativo del numero delle famiglie è accompagnato da una riduzione dell’ampiezza delle stesse: in forte aumento risultano le famiglie composte da uno, da due e da tre componenti (al ’91 costituiscono rispettivamente il 14,57% il 24,06% e il 25,76% del totale); le famiglie di grandi dimensioni, oltre sei componenti, risultano invece in drastico calo.

L’analisi sull’invecchiamento della popolazione si è avvalsa di due diversi indici: il primo che esprime il rapporto tra la popolazione di età superiore ai sessantacinque anni e quella di età compresa tra zero e ventiquattro anni; il secondo che esprime il rapporto tra popolazione di età superiore a sessantacinque anni e quella di età compresa tra zero e quattordici anni. Entrambi evidenziano il progressivo aumento del tasso si senilità della popolazione, conseguente al calo delle nascite.

 

POPOLAZIONE RESIDENTE PER CLASSE DI ETÀ – (CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 1991 DEL COMUNE DI GOITO) 

DA 0 A 5 5 – 9 10-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 e più TOT.
366 387  524  1.376   1.471  1.290  1.141  1.124  867  643  9.189

Tabella 1 – Suddivisione per classi di età della popolazione del Comune di Goito.

 

FASCE DI ETÀ TOTALE PERC. SUL TOTALE POPOLAZIONE (9.189)
DA 65 A 100 ANNI   1.510 16,43%  
 DA 0 A 14 ANNI  2.650  28,87%

 Tabella 2 – Primo indice.

 

FASCE DI ETÀ TOTALE PERC. SUL TOTALE POPOLAZIONE (9.189)
DA 65 A 100 ANNI   1.510 16,43%  
 DA 0 A 14 ANNI  1.277  13,89%

Tabella 3 – Secondo indice.

 

ATTIVITÀ DELLA POPOLAZIONE ED OCCUPAZIONE

L’analisi dei dati relativi alla popolazione attiva evidenzia le principali componenti delle trasformazioni produttive, sia quantitative sia qualitative, verificatosi sul territorio comunale.

I dati relativi al comune di Goito sono stati messi a confronto con quelli delle realtà territoriali circostanti (i comuni contermini) e del capoluogo di provincia, e con i totali provinciali.

Dall’analisi della popolazione attiva, emerge un aumento degli attivi sui residenti: rappresentano il 36% nel 1971, il 41% nel 1981 e il 45% nel 1991. Dal 1971 al 1991 gli attivi crescono del 28%, la popolazione solo del 3%.

Attraverso l’analisi disaggregata della popolazione attiva, suddivisa per rami di attività economica, è possibile restituire un quadro sintetico delle caratteristiche produttive presenti sul territorio.

Risulta rilevante la quota di attivi che fa capo al settore industriale, il 44% circa nel 1971 e nel 1981, il 46% nel 1991.

Segue la quota di attivi relativa al settore commerciale, il 20% circa nel 1991; per questo settore si registra, dal 1971 al 1991, un aumento degli attivi di circa il doppio (da 406 nel 1971 a 802 nel 1991). Anche per gli altri settori si registra un aumento, con esclusione di quello agricolo per il quale gli attivi, dal 1971 al 1991, diminuiscono del 40% circa. Le variazioni registrate denotano un andamento analogo sia ai comuni contermini sia ai totali provinciali.

Per quanto riguarda gli addetti, le unità locali (attività a conduzione famigliare) e le imprese, a livello comunale si è registrato un aumento sostanziale. Dal 1971 al 1991 il numero delle unità locali è quasi raddoppiato (da 476 a 945), il numero degli addetti è più che raddoppiato (da 1.623 a 3.568).

Dai dati disaggregati per settori emerge che solo il settore agricolo presenta, relativamente agli addetti, una dinamica inversa; infatti, dal 1971 al 1991 si registra un calo dell’85%, a fronte di aumento delle unità locali, soprattutto del decennio ’71 – ’81.

La diminuzione degli addetti può essere probabilmente imputata al crescente grado di meccanizzazione delle aziende.

In generale i dati denotano una realtà economica positiva che rispecchia, con il progressivo aumento di peso del settore terziario (commercio, servizi, trasporti e comunicazioni, credito e assicurazioni), quanto avviene a livello nazionale; differenti rispetto ai dati nazionali si presentano il settore primario e secondario.

 

STRUTTURA DELLE AZIENDE AGRICOLE

Per le indagini sono stati utilizzati i dati del “Censimento dell’agricoltura” per gli anni 1970, 1982 e 1991.

Sono stati confrontati i dati relativi al numero totale di aziende presenti sul territorio di Goito ed alle classi di superficie, che ne rappresentano la dimensione in ettari. Dal confronto emerge un calo del 10% circa del numero totale delle aziende nell’arco dei due decenni, verificatosi soprattutto dal 1970 al 1982; il dato relativo alla superficie totale subisce invece un lieve incremento.

Dall’elaborazione dei dati relativi alle forme di conduzione delle aziende presenti sul territorio, risulta prevalente, per tutti gli anni esaminati, la conduzione diretta del coltivatore, anche se, negli anni dal 1970 al 1991, si registra una diminuzione del 19% del numero di aziende interessate.

Per quanto riguarda l’utilizzazione dei terreni agricoli risulta prevalente la quota di superficie interessata da seminativi (nel ’91 pari al 46% della superficie totale), anche se dal ’70 al ’91 si è registrata una lieve diminuzione (il 16% circa).

Alla superficie agricola interessata da seminativi segue quella a prati e pascoli, che, dal ’70 al ’91, aumenta del 41% circa, con un aumento sostanziale nel corso del decennio ’70/’82.

Le coltivazioni prevalenti sono quella del foraggio e quella dei cereali.

Dai dati emerge un evidente calo negli anni sia delle coltivazioni a frumento sia di quelle foraggere, rispettivamente dell’80% e del 66%.

I dati relativi agli allevamenti sono confrontabili per gli anni considerati solo per la parte relativa ai bovini, in quanto nei censimenti del ’70 e dell’82 gli altri dati non sono stati rilevati. Dal confronto emerge un calo delle aziende con allevamenti bovini del 44% circa dal ’70 al ’91 (317 nel ’70, 283 nell’82 e 206 nel ’91); aumenta del 19% circa il numero totale dei capi. Dai dati al ’91 risulata prevalente il numero di aziende con allevamenti bovini rispetto a quelle con suini (206 contro 41); rispetto al numero di capi la situazione si ribalta (quasi 25.000 capi suini contro 19.000 capi bovini).

Il fenomeno più rilevante riguarda la riduzione degli attivi, che non va interpretato necessariamente come perdita di peso del settore stesso, ma riguarda il meccanismo di trasformazione economica nel quale si afferma la tendenza alla riduzione della manodopera.