Il Gioco

Il gioco delle bocce è un gioco popolare, soprattutto in Italia, che si disputa sui campi all’aperto o al chiuso, secondo regole codificate a livello nazionale e internazionale che lo hanno portato ad essere riconosciuto dal CONI come disciplina a tutti gli effetti. A Goito si gioca a bocce da tempo immemorabile : fino a qualche decennio fa teatro di gare e di sfide varie, con in palio il quartino o il mezzo litro di vino, erano i vari campi all’aperto aggregati alle varie osterie e trattorie della zona, tutti ormai scomparsi (unica eccezione quelli della trattoria Adami di Massimbona). Ma la passione per tale attività ricreativa e sportiva rimane ancora viva in alcuni strati della popolazione goitese, ne sono testimonianza l’utilizzo quando la stagione lo permette, dei due campi di Massimbona sopra citati, della struttura coperta realizzata dai moltissimi appassionati cerlonghesi nell’area degli impianti sportivi parrocchiali e di quella realizzata recentemente dall’ Amministrazione comunale sulle sponde del Mincio, sul retro della struttura assegnata al Centro Anziani goitese. Quest’ultima struttura ha sostituito il Centro sportivo-ricreativo polifunzionale che era stato edificato in località Belgiardino e che prevedeva, tra l’altro, la costruzione di un vero e proprio bocciodromo con 4 campi coperti e 2 all’aperto, centro che nel 1998 è stato trasformato in palestra. La passione per questo sport è testimoniata anche dalle vittorie in campo provinciale, nazionale e internazionale di alcuni atleti goitesi del passato, primi fra tutti il compianto Giacomo Briani, primo giocatore mantovano ad essere convocato in nazionale, ed il pluri vittorioso Olivo Oberti. Alla fine degli anni 60 nacque a Goito anche una Società bocciofila che fu presiduta da Oberti e che vide crescere, fra i sessanta e passa atleti cartellinati, molti giovani promettenti, fra i quali Rino Mondini, Aldo Pezzini, Gianni Zampieri, Andreino Crema, e Franco Salvaterra, oltre ai collaudati Attilio Crema, Silvano Mazzi, Mario Menegari e Mario Serravalle. Il sodalizio goitese ebbe tuttavia vita breve e dopo qualche anno di encomiabile attività si sciolse; ai tesserati non rimase come scrisse a quel tempo Antonio Cattafesta sulla Gazzetta di Mantova, che la “via dell’esilio con il passaggio definitivo ad altre Società”, così come oggi gli appassionati goitesi si recano sui campi dei vicini bocciodromi.

 

I giocatori goitesi

Giacomo Briani

Giacomo Briani nel 1966

Giacomo Briani, un campione goitese: un campione di bocce, uno sport fino a qualche decennio fa molto praticato, soprattutto all’aperto, nel territorio goitese, tanto da arrivare alla nascita di una Società bocciofila locale che ebbe tuttavia vita breve. Nato l’8 Giugno del 1912, Briani si era appassionato presto al gioco delle bocce, esercitandolo con gli amici sui campi, allora numerosi, delle varie osterie locali. Serio e fortemente motivato, completo nella sua tecnica affinata in tantissime gare ed esercitazioni, Giacomo Briani ha ottenuto in campo agonistico moltissime affermazioni e prestigiose vittorie sia in campo nazionale che in quello internazionale. Nel 1947 è finalista in una gara nazionale a Cremona, cosa che si ripeterà nel 1950 a Milano, dopo essere stato più volte campione provinciale. Ma è soprattutto negli anni ’50 e ’60 che arrivano le vittorie più prestigiose e le sua fama travalica i confini provinciali e nazionali. Nel 1958 ha la meglio su tutti gli avversari italiani, svizzeri ed austriaci e si aggiudica il primo posto assoluto nel prestigioso 7° Trofeo internazionale “Bisleri” sui campi dell’Ortica a Milano: poco dopo, a Bologna, si classifica terzo nel campionato italiano, sistema “punto e volo internazionale”.
L’anno dopo viene convocato in Nazionale, prima volta per lui ma anche prima volta per un atleta mantovano: l’incontro avviene a Bologna, Briani, in coppia col geometra R. Scaglia, contribuisce alla schiacciante vittoria dei colori italiani (punteggio finale:10 – 2) vincendo entrambe le gare nelle quali è impegnato. Verrà chiamato in Nazionale anche nel 1966, a Piacenza, per il 16° incontro internazionale Italia-Svizzera, un’altra esibizione vincente. Nel 1967 partecipa al Campionato Italiano organizzato dall’ ENAL – FIGB in Fano (PU). Nel frattempo Briani aveva vinto un po’ di tutto, il trofeo “Learco Guerra” a Mantova in coppia con Oliani; il Trofeo ” La Scarpa d’oro” a Sondrio nel 1962, dove aveva avuto la meglio su ben 1024 avversari nella categoria “individuale”; la coppa “Ezio Giaccone”, in coppia con Treccani, il Premio ” Alberini”, e poi il campionato italiano CSI negli anni 1971/1972, in coppia con Silvano Mazzi, altro boccista goitese di valore, campionato a cui ha partecipato ben 8 volte, e poi il Trofeo “Lubiam” nel 1975 e 1980, e poi altro ancora per un totale di piu’ di 150 vittorie, un palmares incredibile. All’inizio degli anni 80, dopo aver gareggiato e vinto dappertutto, agonisticamente appende le bocce al chiodo, ma non abbandona l’ambiente; anzi, si dedica anima e corpo a dirigere la Società Bocciofila di Montata Carra e a organizzare manifestazioni e gare boccistiche ad ogni livello. Un campione goitese d’altri tempi, campione di uno sport genuinamente popolare, quando non esistevano ingaggi o ricchi premi (se andava bene si recuperavano sì e no le spese vive delle trasferte), uno sport nel quale campioni come Briani, all’ inizio della carriera, come scrisse Tontini sulla Gazzetta di Mantova del 27 aprile 1986, “per partecipare alle gare partivano in bicicletta, e dopo chilometri e chilometri arrivavano stremati dalla fatica e non c’era tanto tempo da aspettare perché si doveva iniziare subito la partita. Magari quando erano arrivati a destinazione si accorgevano che mancava qualcosa…”. Cose e passioni d’altri tempi. Giacomo Briani è scomparso nel 1988, all’età di 76 anni.

 

Olivo Oberti

Olivo Oberti, classe 1934, goitese purosangue, è stato degno erede e continuatore della tradizione boccistica goitese e mantovana, che aveva avuto il suo apice con le affermazioni di Giacomo Briani; giocatore di classe, di una serietà professionale eccezionale attento puntista, che in caso di necessità sapeva pure bocciare con buona precisione. Dopo varie gare e piazzamenti, nel 1967 approda alla serie A e vi rimane per molti anni, ottenendo ottimi risultati nei campionati italiani di categoria: secondo a Fano nel 1972 nella categoria A a coppie, terzo in quello di Varese (a terne) e terzo pure in quello di Como del 1981. Negli anni 70 ha vinto moltissime gare a carattere provinciale, regionale e nazionale. Ne citiamo qualcuna : primo premio nelle gare nazionali a coppie disputate a Brescia (1975-76-78, nell’80 nella categoria individuale), a Cantù (1975), a Crema (1976), a Verona (1978). Ha vinto il campionato provinciale di categoria A nel 1975, 1976, 1980 e 1981, il primo premio nel Trofeo “Tazio Nuvolari” del 1976 e nel Trofeo “Lubiam” del 1978. Ha partecipato ai campionati nazionali di Teramo nel 1976, di Salerno nel 1977, di Verona nel 1978, di Perugia nel 1979, di Cagliari nel 1980 e di Como nel 1981, partecipando negli stessi anni alle varie parate dei campioni. All’inizio degli anni 70 fu ispiratore e primo presidente della Società bocciofila goitese, che ebbe tuttavia vita breve. Dopo una lunga vita passata sui campi di bocce di tutta Italia, oggi Olivo si gode il meritato riposo in quel di Porto Mantovano: un personaggio goitese di grande rilievo, una vita ricca di passione sportiva ed umana che non va dimenticata.

 

Enzo Cartapati