Era l’anno 1958, un certo Giacomo Pachera detto “Piazza” disse: “Siamo in tanti alpini venuti dalle montagne, perché non formiamo un gruppo Alpini a Goito?”

La prima riunione fu fatta dai signori Elviro Ottolini, Giacomo Pachera, Tonini detto “Il Sergente” e Remigio Pippa.

Pachera si diede da fare girando tutte le corti alla ricerca degli alpini, ci impiegò qualche anno e nel 1962 fu inaugurato il primo gagliardetto; la madrina fu la moglie di Ottolini, figlia di un Colonnello degli Alpini.

Il primo capogruppo fu Ottolini poi subentrò Pachera che girava le corti col suo motorino per portare i bollini.

Nel febbraio 1965 fu eletto capogruppo Aristide Fiorini. Col passare degli anni il gruppo prende più forza, si cominciano a fare cene del tesseramento e partecipare alle adunate nazionali, la prima volta siamo andati a La Spezia. Si svolge un andamento di gruppo del tutto normale: riunioni, cene sociali, partecipazione a feste di vari gruppi della sezione di Verona e soprattutto con la nostra presenza alle varie adunate nazionali. Fiorini porta avanti in gruppo per 13 anni.

Nel marzo del 1978 fu eletto capogruppo Giovanni Pagani. Si pensò di fare una festa. Il Comune di Goito stava urbanizzando una zona alle porte del paese dove c’era una bellissima piazza. Pagani fece richiesta e ci venne concesso di intitolare questa piazza agli Alpini.

Al centro della piazza fu posto un cippo in attesa di un monumento.
Abbiamo fatto una bella festa di inaugurazione, in quell’occasione era presente la fanfara Militare Orobica.

Durante il periodo in cui è capogruppo Pagani, si cominciano ad invitare anche le signore alle cene del tesseramento, poi si inizia a fare anche la castagnata, si organizzano delle gite in montagna, si partecipa alle riunioni di zona e alle adunate nazionali.

Nell’ottobre 1986 fu eletto capogruppo Remigio Pippa tuttora capogruppo. L’instancabile Ottolini e il Capitano Somenzi dissero: “Dobbiamo completare quella piazza perché non ne siamo ancora degni!”. Così si pensò di fare un monumento all’Alpino costruito interamente dagli Alpini: ad un Alpino geometra fu affidato il progetto, ad un alpino scultore fu affidato l’incarico di eseguire l’opera, ad un Alpino muratore furono affidate le opere murarie; e poi tutti noi abbiamo contribuito sia col nostro lavoro, sia con le nostre tasche, tassandoci. Abbiamo ricevuto contributi da amici degli alpini e da tanti cittadini di Goito.

Aspettavamo anche il contributo del Comune, ma erano anni che il sindaco durava in carica un anno o sei mesi, uno diceva: “Andate avanti che vi daremo un contributo”, un altro rispondeva “Se gli alpini vorranno un monumento dovranno pagarselo”.
Noi Alpini non ci siamo persi di coraggio, abbiamo continuato il nostro lavoro e alla fine l’abbiamo spuntata: Abbiamo avuto il nostro contributo e poi abbiamo regalato in monumento a tutti gli Alpini e a tutta la cittadinanza di Goito.

Nel 1991 il monumento era pronto, ma a causa della guerra nel Golfo abbiamo rimandato l’inaugurazione all’anno dopo: 26 aprile 1992.

Ora mi rivolgo ai giovani alpini di Goito: Non abbiate paura a portare il cappello alpino, iscrivetevi al Gruppo, guardate questo monumento, conservatelo che è costato sacrificio a questi vecchi montanari che hanno camminato sulle creste vertiginose ma col piede sicuro!

 

Il Capogruppo
Remigio Pippa