Goito è senza ombra di dubbio uno dei comuni più grandi della provincia di Mantova, se non per numero di abitanti residenti, di certo per estensione territoriale.

Posto a nord-ovest del capoluogo di provincia, a circa km. 14 dallo stesso, Goito si trova sulla principale direttrice di comunicazione tra Mantova e Brescia, il suo centro storico è infatti posto sul lato destro, in fregio alla Statale Goitese. Poco più in là, a nord-est e a pochi chilometri dal capoluogo che fu teatro di una delle più valorose e combattute guerre Risorgimentali, si erge imperioso l’anfiteatro naturale delle colline Moreniche del Garda che racchiudono il lago da cui prendono il nome.

Il territorio di Goito, oltre a comprendere il comune capoluogo, è costituito da una costellazione di piccole corti a conduzione agricola (a volte, purtroppo, abbandonate!), borgate più o meno estese, ma pur sempre ricche di storia e da frazioni come Cerlongo, famoso per il campanile annesso alla chiesa (tra i più alti della zona), Sacca, Solarolo, Vasto, Maglio ove funziona tutt’ora una delle più antiche e prestigiose cartiere d’Italia e Massimbona in cui si possono ammirare il mulino ad acqua, per altro in ottimo stato di conservazione e la Chiesetta della frazione, un ottimo esempio di arte Romanica inserita armoniosamente con il contesto campestre circostante.

Il territorio del comune di Goito, praticamente pianeggiante è quanto di più caratteristico e riconducibile a quell’idea che, tutti noi, abbiamo della Pianura Padana: estensioni che si perdono all’orizzonte di campi diversamente variopinti a seconda delle colture, suddivisi da un reticolo di canali e canalette che oltre ad asservire le campagne nell’irrigazione, individuano nel contempo i confini delle varie proprietà e delle diverse colture.

Forse non tutti sanno che il risultato della campagna, nel territorio goitese, non è innato; ma è frutto di una lenta e radicale trasformazione fatta nei secoli, mediante bonifiche e opere di altissima ingegneria idraulica, da parte del lavoro paziente e, passatemi il termine, sapientemente certosino, dei Frati Benedettini.

Per vedere come, in origine, il territorio o buona parte di esso è sufficiente spostarsi di qualche chilometro, dall’abitato di Goito in direzione Mantova e, dopo aver superato la frazione Marsiletti, deviando a destra si raggiunge Parco delle Bertone.

Il Parco, antica residenza di caccia dei Gonzaga con annessa “villa di campagna”, è attualmente un’oasi di pace e quiete sotto tutti i punti di vista, in cui è possibile ammirare una fauna e una flora autoctoni, altrimenti in via d’estinzione, ma qui più che mai rigogliosa. Tra l’altro il Parco delle Bertone è inserito, in modo meritorio, all’interno del più vasto Parco del Mincio che per estensione, comprende diversi comuni partendo da dove il Lago di Garda diventa Mincio, tra Peschiera del Garda e Ponti sul Mincio, arrivando fino a dove lo stesso fiume sfocia nel Po.

L’elemento naturale che più caratterizza Goito e il suo territorio, certo di non essere sconfessato da alcuno, è comunque il fiume Mincio che insieme al suo diversivo Naviglio che si diparte dallo stesso fiume all’altezza del Ponte della Gloria, estendendosi verso sud, regalano a chi li dovesse “seguire” rari scorci di rara bellezza, con suggestioni e sensazioni difficilmente riscontrabili al di fuori di un paesaggio ancora intatto dal punto di vista ambientale, veramente ameno.

Giuliano Franzoni