Sereno Tosi, 1921- 2015 un arzillo pensionato goitese che può essere considerato l’emblema della tesi del premio Nobel Rita Levi Montalcini secondo la quale le cellule celebrali non invecchiano, e la loro attività diminuisce con gli anni solo perché è l’uomo a non sfruttare pienamente le proprie capacità.

L’ottantenne ex artigiano edile un personaggio noto anche al di fuori del territorio sordelliano per la sua eccezionale abilità come modellatore del gesso; grazie a lui hanno preso vita numeroso riproduzioni di famosi monumenti mantovani, tra cui Palazzo Ducale, Palazzo Te, il Duomo, la Rotonda di San Lorenzo in Pizza delle Erbe ed il Castello di San Giorgio, tutti in scala 1:25.

La sua è una passione che egli scoprì e coltivò fin dall’infanzia e che da allora lo ha portato ad avere consensi sempre più crescenti.
Per lavorare egli è solito usare pochi e semplici attrezzi: un temperino, un taglierino da carta ed un bisturi da chirurgo (vecchio ricordo della 2a guerra mondiale) che evidenziano ancora di più il suo talento e le capacità manuali.

Naturalmente Sereno ha voluto con le sue opere ricordare Goito soffermandosi su alcuni tra i più noti edifici e monumenti.
Tra gli altri segnaliamo il municipio, l’antica torre, il cinema comunale.

Recentissime sono le riproduzioni della basilica di Goito e del Monumento ai Caduti entrambi situati in Piazza Matteotti. La costruzione della Chiesa balza immediatamente agli occhi per la minuziosa cura dei particolari e la perfetta esecuzione dell’interno che gli anno richiesto sei mesi di tempo per complessive 1200 ore di lavoro, con progettazione in scala 1:33, diversa dal solito per motivi prativi. La miniatura del monumento ai caduti è stata modellata sulla base del progetto originario del 1923: una cancellata in ferro con 4 proiettili simbolici, cinge una colonna ed una statua in bronzo raffigurante l’Italia a cui Tosi ha dedicato 200 ore di lavoro.

L’opera è stata presentata in visione al pubblico presso il circolo Arci-Combattenti e Reduci, che l’artista ha particolarmente apprezzato essendo egli stesso un vecchio combattente.

A testimonianza della sua ecletticità bisogna menzionare anche la sua partecipazione al programma televisivo “I Cervelloni”, dove presentò un dispositivo antineve sostitutivo delle normali catene, sostituite da un meccanismo di spuntoni che escono all’occorrenza.

                                                                                                             Marco Dallabella