Ottorino Alberti in arte D.L.B. Alberti, nasce a Torre di Goito il 20 aprile 1954 morto il 10 giugno 2023, all’età di 69 anni. Artista di impressioni e sentimenti DLB inizia a dipingere giovanissimo perfezionando la sua tecnica frequentando l’istituto delle belle arti di Verona. 
Il sigillo con cui firma le sue opere nasce durante gli studi all’ istituto d’arte; il significato? Non è mai stato rivelato.

Già negli anni ’70 il giornalista A. Cattafesta scriveva: …”Vilar Perosa richiama a Marzo il fior fiore della pittura italiana con una mostra di prestigio nazionale”che raccoglie intorno a se 200 invitati tra gli “eletti” annoveriamo le opere del concittadino DLB Alberti con tre famose tele: la prima “composizione e materia” che ha già vinto il terzo premio a S.Benedetto, auguriamo un caloroso successo a DLB Alberti che già si è distinto in questi anni che corrono dal 1970: a Desenzano (dove vinse per tre volte consecutive), Valeggio, Pescantina, Carpendolo, Villafranca, Bellaria, Forte dei Marmi, Venezia.
Si è mosso con distinzione sempre più convinto nelle severe selezioni di Caprino Veronese, di S.Benedetto Po, di Suzzara.

Negli anni la tecnica di esecuzione si modifica nelle mostre successive di: Verona, Palazzo D’Arco a Mantova 1991/94, Goito, Volta Mantovana, Moglia, Chianciano, Nizza,ecc. Le tele dell’artista propongono una imprevista elegia, l’impasto dei colori è luminoso e nebbioso nello stesso tempo.

La sua arte è un mondo fatto di sottile sensibilità, di battiti intuitivi ed educativi, valori che avvolgono e personalizzano le immagini prodotte.
Il suo modo di vedere, di sentire, d’intendere le cose, gli affetti è il linguaggio dell’espressione dell’artista.
Lo spazio del dipinto si riempie di vibrazioni , di allusive e delicate sfumature o talvolta si accende di colori vivi dove le macchie fanno palpitare l’immagine. I dipinti di DLB ALBERTI non sono mai “fotografie” non sono mai fredde copie della realtà, ma testimonianze della propria interiorità, sono sempre ricreazioni di ciò che egli “capta” e il modo di vivere le proprie emozioni.

Nell’anno 1998 viene nominato “pittore del Mincio” con la seguente motivazione: “…all’artista che ha saputo al meglio interpretare la soavità dei colori e delle forme e che meglio ha saputo cogliere nella rudezza della natura un aspetto di estrema fragilità, riproducendo con tinte tenui ed evanescenti i paesaggi, i corsi d’acqua…”.

Le ultime produzioni sono caratterizzate dalle tonalità del verde e dell’ azzurro e lo spettatore può scegliere la sua personale versione; mai ci sono espliciti riferimenti al pessimismo o all’ottimismo.

Ma Alberti non è solo “pittore del Mincio”, con il colore gioca si isola e sempre s’immedesima,cosi da ricreare effetti cromatici davvero unici proprio come nell’ultima sua opera prodotta.

Per DLB Alberti la pittura è tutto un rifugio, un benessere, proprio come lui stesso ha dichiarato in un intervista pubblicata dalla Gazzetta di MANTOVA.